Simona & Eden è un corto diretto dalla regista israeliana Tamar Goren. Direttrice di Musical, film, video musicali e cortometraggi, ha presentato il suo short film alle giurie del Giffoni Film Festival e concesso un breve meet alla fine della proiezione.
Simona & Eden inizia in medias res, lasciando al pubblico solo la possibilità di immaginare, mediante i brevi dialoghi delle due ragazze, il loro background. Fuggite da una casa famiglia, cercheranno di raggiungere Eilat, per poter iniziare una nuova vita.
Nonostante la breve durata, il cortometraggio riesce, mediante un accurato sfruttamento dei dettagli, a far intuire allo spettatore la vita, il carattere e il destino delle due protagoniste, le cui personalità sono opposte:
- Un primo fattore che differenzia le due amiche è il rapporto con la tecnologia, che è fondamentale solo per una di loro. Eden ha bisogno del proprio cellulare per poter interagire con la realtà che la circonda: l’essere cresciuta in una casa famiglia, unito a un carattere pacato e remissivo, ha generato nella ragazza la paura di vivere nel mondo reale, preferendo l’isolamento generato dai social o dalla musica. A differenza di Eden, Simona non ha un telefono; sebbene possa essere associato a un suo stato di povertà, l’assenza di un dispositivo del genere può essere invece interpretato come la non necessità di sfruttare la tecnologia per tessere relazioni interpersonali.
- Anche il fumo è un dettaglio importante: Simona sente la necessità di fumare in pubblico per affermare la propria forza, nascondendo, tra una sigaretta e l’altra, le proprie insicurezze. A dispetto dell’amica, Eden non ha bisogno di fumare per mostrare la propria determinazione ma, ignara del vero motivo per cui Simona fuma, cercherà di renderla felice, cercando sul ciglio della strada le sigarette preferite.
- Gli zainetti che indossano sono un ulteriore dettaglio che contraddistingue le protagoniste: Eden, che è timida e insicura, ha uno zaino anonimo, con una spallina leggermente scucita, distrutta dal peso del contenuto così come la proprietaria è gravata dal peso della sua esistenza; Simona, che adora essere trasgressiva e far conoscere a tutti questo aspetto della sua personalità, ha uno zainetto di un colore vivace, con su scritto Bad Girl. La sua ricerca ossessiva di attenzioni cela la sua paura di restare da sola, probabilmente a seguito di un abbandono traumatico da parte dei genitori naturali.
Nonostante tutte le differenze e le incomprensioni, le due amiche sono legate, oltre che da una amicizia e da un background simile, dalla musica: il canto e la danza consentono una momentanea evasione dalla loro vita. Tutte le canzoni ascoltate durante il viaggio sono ripetitive, assillanti, capaci di stordire la tristezza che si cela nei loro cuori e di fornire una illusione di completezza e felicità.
Simona & Eden, potrebbe non solo parlare del viaggio di due amiche, ma anche di un amore platonico: la gelosia di Eden nei confronti della compagna di viaggio sembra essere quella di una ragazza innamorata e speranzosa di essere ricambiata. Questa cotta sembra non essere ricambiata da Simona, che preferisce le attenzioni dei ragazzi.
Al termine della proiezione, la regista si è mostrata disponibile a rispondere ad alcune domande dei giurati: in seguito riportiamo i punti salienti del dibattito.
Le due protagoniste non sanno cosa aspettarsi, questo è il senso che volevo dare ed ho giocato sulle due differenti personalità: mentre Simona vuole restare, Eden invece vuole andare via e viceversa. […] Nella relazione, Simona è la leader, mentre Eden la segue. E, quando sei un’adolescente, è molto frequente che qualche ragazza sia più estroversa e parli con i ragazzi, mentre qualcun’altra viene lasciata in disparte.
Il cortometraggio presenta un finale aperto, che si presterebbe bene come preludio di un film, magari ambientato alcuni anni dopo, in cui vengono mostrati gli esiti delle scelte delle due ragazze.
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