Basato su una storia vera, “Il segreto della miniera” di Hanna Slak, arriverà nelle sale italiane dal 31 ottobre 2019 grazie a Cineclub Internazionale Distribuzione.
Il film è stato presentato con successo a numerosi festival, dove è stato insignito di prestigiosi riconoscimenti, tra cui Miglior Film e Premio del Pubblico all’Al Este International Film Festival di Buenos Aires e il Premio della giuria giovani al Trieste International Film Festival. La pellicola ha inoltre ricevuto il patrocinio di Amnesty International Italia con la seguente motivazione:
Il segreto della miniera è un’opera bella e preziosa che, attraverso la battaglia di un coraggioso minatore, ci ricorda il genocidio più veloce della storia – quello di Srebrenica del luglio 1995 – e ci parla dell’importanza della memoria, contro ogni tentativo di cancellarla. E a proposito di cancellati, il film fa luce su un risvolto poco noto del conflitto dei Balcani: quello delle decine di migliaia di cittadini ex jugoslavi che vennero eliminati dai registri anagrafici della Slovenia
A un minatore della Slovenia centrale viene assegnato un compito: riaprire e ispezionare un vecchio tunnel per consentire all’impresa privata, proprietaria della miniera, di chiuderlo definitivamente. Ma abbattendo via via le barriere di roccia e mattoni presenti all’interno del tunnel scoprirà molto di più: un segreto che non doveva scoprire e che gli impongono di riseppellire…
Il lungometraggio di Hanna Slak ripercorre la vicenda del minatore sloveno di origine bosniaca Mehmedalija Alić, che perse tutti i parenti maschi nella strage di Sebrenica del 1995 e alla quale sopravvisse perché era già emigrato in Slovenia. Nel 2007 l’uomo scoprì i brutali segreti della recente storia slovena nella viscere della miniera di Huda Jama. Dopo 2 anni di lavoro, in cui ruppe 11 barriere e rischiò la vita in condizioni estremamente pericolose, scoprì la tomba nascosta di 4000 profughi di guerra uccisi alla fine della seconda guerra mondiale dai vincitori. L’atroce scoperta sconvolse la società slovena, ma la maggioranza ancora rifiuta di accettare la verità su questo crimine.
Il minatore Mehmedalija Alić è stato emarginato per aver insistito affinché le vittime venissero estratte ed identificate e nel 2013 la sua autobiografia “No One” è stata pubblicata riscuotendo enorme successo. La regista Hanna Slak ha aiutato Alić nella stesura del libro, per poi adattarlo in un film sulla ricerca della verità personale e collettiva e sulla lotta per la giustizia sociale. Il film è stato prodotto da Nukleus Film, in collaborazione con lo Slovenian Film Centre