The Dark Picture Anthology: Little Hope è il secondo capitolo dell’antologia sviluppata da Supermassive Games e pubblicato da Bandai Namco Entertainment.
Il genere è prettamente horror e si tratta di un “film interattivo”, dove la trama si districa attraverso le scelte prese dal giocatore e può prendere risvolti inaspettati.
A differenza delle gelide acque dell’Oceano Pacifico, in cui era ambientato Man of Medan (primo capitolo dell’antologia), qui ci ritroveremo a percorrere le stradine di un paese sperduto di nome, appunto, Little Hope.

TRAMA

La trama di questo titolo segue un po’ gli stereotipi dell’horror, quattro studenti ed il loro professore si trovano coinvolti in un incidente durante una gita. Al loro risveglio si ritrovano a vagare per la strada che conduce a Little Hope, paesino dove 300 anni prima ci fu una terribile caccia alle streghe. I nostri protagonisti si trovano coinvolti in insoliti eventi che sembrano però svolgersi nel passato. Attraverso queste “visioni” in cui sembrano implicati dei loro “sosia” del passato, cercano di venirne a capo e sopravvivere alle forze del male presenti in quella cittadina.

Screenshot Little Hope
Visione del 1682

Ambientazione

Come già detto, le vicende si svolgono nei pressi di questo paesino sperduto in mezzo ai boschi. L’esplorazione è guidata attraverso zone boschive, strade e ponti abbandonati ed edifici in disuso. La fitta nebbia, da sempre fida accompagnatrice di ambientazioni horror, ricorda un bel po’ Silent Hill.
Il tutto gestito da inquadrature cinematografiche che lasciano intravedere ciò che deve (ma non si vuole) essere visto e un uso del suono che rende l’esperienza ancora più completa. Purtroppo sebbene sembra che ci si trovi in una mappa enorme, il cambio zona si evince troppo ed alcune zone si riducono ad essere visitate veramente troppo poco.

Personaggi

La trama si svolge tra presente e passato ma le nostre scelte influenzeranno solo i personaggi del presente. Qui è dove il gioco si è concentrato di più per creare empatia con il giocate. I personaggi agiranno quasi sempre in gruppo e questo comporta che interagiscano tra loro.
Il giocatore userà a turno uno dei personaggi ed attraverso le varie scelte prese, influenzerà il personaggio definendogli il carattere.
Queste modifiche caratteriali influenzeranno la trama dato che nel momento in cui un personaggio, di cui non avremo il controllo, potrà prendere delle decisioni autonomamente, influenzate dal carattere definitogli fino a quel momento.
Oltre a questo, anche le relazioni tra i personaggi sono importanti, in base e determinate risposte o determinati eventi il livello di simpatia tra un personaggio ed un altro può aumentare o diminuire.

Protagonisti Little Hope
I cinque protagonisti

Dialoghi

Le interazioni tra i personaggi sono molto importanti come già stato detto, i dialoghi cercano di stare al passo con le scelte effettuate dal giocatore. Sebbene il dover controllare ogni personaggio rende l’esperienza di gioco il più personale possibile, delle volte si creano incongruenze proprio dovuto al fatto che i personaggi hanno caratteri e risposte diverse. Il giocatore dovrebbe essere un abile giocatore di ruolo per poter dare sempre la risposta più coerente con il personaggio che si sta controllando.
La scrittura quindi presenta qualche piccolo errore e delle volte anche un po’ banale. La grande quantità e varietà dei dialoghi rende passabile questo punto.

GAMEPLAY

In questo genere di giochi il gameplay passa un po’ in secondo piano. Le sensazioni che dà è di star vivendo letteralmente un film. Nulla di nuovo, in questi anni abbiamo avuto esempi come Heavy Rain, Until Dawn e lo stesso Man of Medan. Durante ogni scena si avrà la possibilità di scegliere tre opzioni, una delle quali è sempre quella di rimanere in silenzio. Le parti invece più d’azione saranno gestite tramite QTE (Quick Time Event). I QTE saranno ben segnalati così da non rendere l’esperienza frustante, visto che alcune volte un solo errore può essere fatale.

Curatore Little Hope
Il Curatore che narra e scrive tutte le vicende che avvengono

GRAFICA

Ormai con la tecnologia che avanza siamo arrivati a dei livelli una volta inimmaginabili. La grafica pulita, dettagliata rispecchia a pieno ciò che deve rappresentare. Dietro le facce dei personaggi ci sono degli attori, alcuni anche piuttosto noti, che grazie alla tecnica del Motion Caputure riescono ad esprimere perfettamente le sensazioni e le espressioni del loro personaggio. Difatti le animazioni facciali sono perfettamente coerenti con il doppiaggio e molto dettagliate.
Il passaggio tra “filmato” e “gioco” è praticamente inesistente, non si noterà differenza. Qualsiasi scelta si prenda lascia continuare la storia in maniera fluida senza stacchi.

MULTIPLAYER

Il multiplayer è sicuramente l’elemento che rende il gioco il più giocabile possibile. Sarà possibile giocare online assieme ad un amico. In questo modo i personaggi saranno divisi tra i due giocatori.
Come se non bastasse esiste la modalità “Serata cinema” giocabile in locale tra 2 o 5 giocatori. In questo modo sarà possibile dividersi i personaggi uno ad uno e far passare il controllore tra una persona ed un’altra. Questa modalità risolve il problema dell’incongruenza tra i dialoghi dato che ogni persona controlla un solo personaggio e può giocare di ruolo.

CONCLUSIONI

Little Hope si dimostra valido per molti aspetti, ottima grafica, ottima giocabilità. Con qualche accortezza in più riguardo i dialoghi e la trama in se, sarebbe potuto essere il perfetto connubio tra film horror e gioco horror.
Sicuramente molto divertente da giocare in compagnia per vivere a pieno un’esperienza unica assieme ai vostri amici.
Little Hope è uscito il 30 Ottobre per PlayStation 4, Xbox One, PC al prezzo di 29,99€.