Il primo decennio del MCU si è concluso con la vittoria dei Vendicatori contro Thanos, avvenuta in Avengers: Endgame, che, insieme al ripristino della popolazione dimezzata, ha dato il via a una nuova fase per l’Universo Cinematografico.
Questa nuova fase, iniziata con l’introduzione di una delle nemesi storiche di Spider-Man, affronterà le conseguenze della sconfitta del Titano, avvenuta grazie al sacrificio di Tony Stark durante l’utilizzo del Guanto dell’Infinito. Una morte che non ha potuto non sconvolgere il pubblico, proiettato verso una happy ending e ritrovatosi ad assistere ai funerali dell’Avenger. Ma poteva decisamente andare peggio!
In una recente intervista, infatti, il direttore degli effetti speciali ha ammesso di aver dato vita, insieme al direttore creativo, a più versioni, in alcuni casi abbastanza violente, degli effetti dello schiocco su Ironman.
Abbiamo realizzato parecchie scene tra cui scegliere, e, in alcune di queste, gli effetti dell’energia sprigionata non si sono limitati al braccio. Alla fine, però, abbiamo compreso che questi approcci così violenti avrebbero finito col distogliere l’attenzione dalla potente emotività del momento.
La scia di devastazione del Guanto sarebbe stata affrontata attraverso due approcci, uno interno e l’altro esterno. Nel primo approccio il pubblico avrebbe visto l’interno dell’eroe, focalizzando la propria attenzione sul flusso dell’energia lungo i nervi, destinati a bruciarsi perché incapaci di reggere alla potenza delle gemme. Il secondo concept avrebbe mostrato l’uomo dall’esterno, con un occhio che, fuoriuscito dall’orbita, sarebbe rimasto a penzolare lungo la guancia.