L’avvento delle sit-com moderne, tra cui The Big Bang Theory, ha reso intuitivo il legame tra Nerd e giochi da tavolo: non esiste un personaggio di questo genere che non occupi il proprio tempo libero con quest di D&D o partite a Risiko!.
Ma l’associazione Nerd-Gioco da Tavolo può rappresentare una generalizzazione eccessiva, poiché questa tipologia di giochi ha alle proprie spalle una storia che trascende quella della cultura nerd: sebbene i primi mancala (sottocategoria dei giochi da tavolo, nota anche come giochi di semina) risalgano a periodi che precedono la scrittura, è Senet, raffigurato nella tomba reale di Merknera, il più antico gioco da tavolo noto (V sec. A.C.).
I giochi di società,quindi, si sono evoluti nel corso dei secoli, per essere successivamente inglobati nella cultura Nerd.
E se vi dicessi che esistono associazioni che mirano a diffondere la cultura del gioco da tavolo?
Il Guiscardo è un’associazione ludica, apolitica e senza scopo di lucro il cui scopo è la divulgazione della cultura del gioco di società e l’aggregazione sociale.
Durante il FantaExpo, il presidente della associazione Il Guiscardo, Alfonso Di Palma, ha accettato di rispondere ad alcune nostre domande.
Come si inserisce il gioco da tavola in un contesto Nerd come il FantaExpo?
Noi veniamo per far giocare la gente: più gente gioca e più siamo felici!
Il discorso dei Nerd nei giochi da tavolo è una moda: i giocatori da tavolo non si definiscono dei nerd, lo sono perché appartengono a questo mondo di fantascienza e di fantasia, di tecnologia e di videogiochi. Poiché sviluppiamo solo fantascienza, fantasia e strategia, senza adoperare la tecnologia, noi giocatori da tavolo entriamo forzatamente nel mondo nerd.
Il mondo del gioco da tavolo è un mondo molto vasto, perché parte prima degli altri giochi; già nei periodi prima dei videogiochi si giocava da tavolo. Esistono bestseller di ottanta anni, come Monopoli o Risiko! che sono tuttora giocati.
Noi ci approcciamo alla fiera per divulgare il gioco da tavolo come opzione per i ragazzi che giocano solo ai videogiochi, perché si è persa sia la tradizione del gioco da strada (calcio, basket) che del gioco da tavolo. Noi non siamo contrari ai videogames, cerchiamo di dare alternative di socialità a qualcosa che è di suo asociale. Quando giochi da tavolo, tuo malgrado, sei costretto ad avvicinarti a un’altra persona, al confronto diretto con un altro giocatore.
Quali sono le differenze tra i giochi da tavolo e i videogames?
Sono due approcci diversi per passare il proprio tempo libero, purché rientrino entrambi in un contesto sano. Quando sono presi come professione, diventa un qualcosa di morboso: ci sono persone che fanno come mestiere il giocatore. In Italia il giocatore professionista si occupa di Videopoker, mentre nelle altre nazioni ci sono categorie professionistiche anche per i videogames; questo non accade per i giochi da tavolo.
Come per i videogiochi, ci sono professionisti e creativi che danno vita a nuovi giochi da tavolo. Io ho iniziato, con gli anni, a ideare giochi di società, per sfidare me stesso a creare qualcosa che sappia far divertire gli altri.
Com’è nato Il Guiscardo?
Il Guiscardo nasce molto prima del mio ingresso nel mondo nei giochi da tavolo, poiché esiste a Salerno da ben quattordici anni. È nato agli inizi del Duemila come club di Risiko! e, negli anni, ha abbracciato altre discipline e giochi da tavolo. Il club di Risiko è scomparso mano a mano che gli appassionati si allontanavano, ma è rimasto Il Guiscardo. Siamo quasi cinquanta iscritti e, negli anni, abbiamo raggiunto i centocinquanta. Col passare del tempo, le persone si spostano per lavoro o diventano genitori, allontanandosi dall’associazione. Rimaniamo comunque un grande gruppo di amici, con cui ci si riunisce dalle due alle quattro volte a settimana, continuando a giocare.
Qual è il gioco da tavolo ideale per il Nerd che si avvicina per la prima volta a questo mondo?
Il gioco da tavolo in sé e per sé è bello sempre, però non è possibile consigliare al Nerd un gioco, perché anche nel mondo nerd ci sono persone che hanno gusti diversi. Io immagino le persone alla Sheldon che si approcciano tendenzialmente a giochi strategici e le persone alla Raj a cui piacciono i giochi creativi.
Non possiamo dire che esiste un gioco che vada bene per tutti: essi dipendono dalla persona e non si dividono in categorie. Non ci sono giochi da uomini o da donne, da ebrei o da musulmani, da grandi o da piccoli, perché il gioco è bello in funzione degli interessi che la persona ha. Non c’è una preferenza per un gioco, ma è importante avvicinarsi ai giochi da tavolo e capire quale sia il proprio genere.
Come ti sei avvicinato ai giochi da tavolo?
Io mi sono avvicinato a questo mondo da otto anni circa; i giochi da tavolo mi piacevano molto anche quando ero ragazzo, ma giocavo molto di più ai videogames. Mi sono avvicinato a Il Guiscardo per una serie di vicende personali e ho finito per diventarne il presidente!
Cosa diresti a tutte quelle persone che affermano che il gioco da tavolo è da bambini?
Che siamo fortunati a rimanere bambini, perché fin quando si vivono le proprie passioni con spirito infantile, si sta sempre bene con se stessi. Nel momento in cui uno vive una passione da vecchio (non in senso anagrafico), è finita, poiché vuol dire che non vi è più voglia di portarla avanti. Una persona “vecchia” vive senza gioia ogni cosa che fa. Essere bambini perché si gioca ai giochi da tavolo è una cosa bella e auguro a tutti di rimanere bambini fino a cento anni!