Quattro ragazzi alla ricerca di avventure amorose, tante ragazze da conquistare e un misterioso licantropo sono gli ingredienti alla base di Love Bite, la commedia horror ambientata a Rainmouth!
Con l’arrivo dell’estate e la chiusura della scuola, Jamie va a dare una mano alla madre nella gestione del suo alberghetto. Circondato da amici cialtroni e in cerca di avventure facili, da raccontare il giorno dopo, Jamie si annoia a morte fino a quando incontra Juliana, una bella e sexy ragazza americana in vacanza. In città, contestualmente, cominciano a susseguirsi strane sparizioni di adolescenti e si diffonde la voce che siano dovute alla presenza di un lupo mannaro femmina alla ricerca di ragazzi ancora vergini…Jamie e i suoi amici sono costretti a confrontarsi con il pericolo…nonostante i fantasiosi racconti che si erano scambiati fino a quel momento!
Non la solita commedia horror
Love Bite, nonostante appartenga al genere horror comedy, si discosta dagli altri film della stessa categoria, poiché la presenza del mostro rappresenta solo una cornice per la narrazione, incentrata sui problemi adolescenziali del quartetto.
Giovani, carini (quasi tutti) e in vacanza, i ragazzi sperano di vivere un’estate piena di avventure e relazioni con partner sempre più belle. Peccato che molte delle peripezie raccontate siano false! Tre dei quattro Don Giovanni, infatti, hanno inventato buona parte dei racconti…e sono facili vittime di un licantropo che si nutre di ragazzi vergini! Il lupo, che ha devastato la città costiera di Rainmouth con almeno una uccisione al mese (una ogni luna piena), è sempre più affamato e ha messo gli occhi su Jamie, follemente innamorato della sua versione umana e ignaro del pericolo.
Le scene splatter non sono visibili, ma possono essere solamente intuite attraverso un sapiente gioco di luci, ombre e cambi repentini delle inquadrature, rendendo il film interessante anche per gli spettatori più impressionabili.
Alla ricerca del vero amore?
Jamie, col suo ciuffo sbarazzino e un atteggiamento timido e introverso, è diverso dai suoi amici: non cerca la storia di una notte, bensì la ragazza perfetta per lui. Cresciuto senza un padre, la sua unica figura di riferimento è la madre, più volte divorziata e alla ricerca del quarto marito, che, col suo atteggiamento volutamente noncurante e disinibito, costringe il ragazzo a badare a lei come farebbe un genitore.
La sua vita, monotona e piena di insicurezze, cambia dopo l’incontro con la bellissima Juliana, blogger americana in vacanza, con la quale vorrebbe trascorrere più di una notte di passione. Dopo svariati incontri, delle strane coincidenze e la presenza di un misterioso e inquietante signore fanno presagire una terribile verità sulla ragazza. Cosa farà il povero e innamorato Jamie?
Quanto maschilismo!
Love Bite riprende la tipica commedia adolescenziale, caratterizzata dalla presenza di bellissime ragazze, di cui una irraggiungibile dal protagonista che ne è follemente innamorato, dialoghi semplici ma pieni di doppi sensi e la presenza di personaggi alla ricerca di una compagna con cui avere il primo coito.
Nell’insieme il film è leggero, in grado di regalare allo spettatore 95 minuti di relax e risate, ma una rilettura più attenta della trama potrebbe portare all’accusare il lavoro come maschilista: la donna viene vista solamente come oggetto per raggiungere un determinato scopo e, di conseguenza, la quasi totalità dei personaggi femminili non sono a tutto tondo, ma stereotipi piatti e privi di interesse.
Unico caso isolato è fornito da Julianna, che manifesta sin da subito una forte personalità e un carattere pieno di sfaccettature. Da timida turista a femme fatale, la giovane blogger rappresenta l’unica donna la cui evoluzione è legata al cliché assegnato dal regista.
I ruoli si invertono
Dettaglio interessante della pellicola è il rovesciamento dei ruoli: non si ha più la donna in pericolo, il mostro che vuole ucciderla perché pura e l’eroe innamorato e pronto a salvarla, bensì un ragazzo la cui vita è a rischio, un licantropo desideroso di divorarlo e una ipotetica figura salvifica.
Invertendo i ruoli cambia anche il senso del restare puri, poiché quello che per un sesso potrebbe essere un vanto diviene per il genere opposto motivo di vergogna.