Anche le azioni all’apparenza più innocue, come la “non-azione”, hanno delle conseguenze.
Nella Roma papalina, infatti, un insolito gruppo di terroristi prova ad attuare una rivoluzione senza armi, fondata sull’inerzia e l’immobilità. Solo all’apparenza sembrano inoffensivi, mentre le conseguenze delle loro azioni non tardano ad arrivare. Ma Ottone pare essere l’unico a occuparsene, visto che Mercurio Loi non ha voglia di scendere dal divano perché, come spiega lui stesso, solo le persone intelligenti capiscono il valore del “far niente”.
In Mercurio Loi. L’uomo orizzontale, con disegni di Francesco Cattani copertina di Manuele Fior e colori di Andrea Meloni, Alessandro Bilotta ci guida alla scoperta del tema filosofico dell’ozio, dell’horror vacui e della lotta non armata. E non lo fa solo con parole, ma proponendo, nel corso della narrazione, anche tavole in orizzontale che spiazzano il lettore suggerendogli una lettura nuova, con l’albo in orizzontale appunto, proprio come orizzontale in questo numero è la posizione prediletta del professor Loi. Perché ogni cosa, anche leggere un fumetto o farsi la barba al mattino o ritrarre una giovane dal vero o dare un bacio a Diana, meritano la giusta cura e attenzione e, soprattutto, il tempo necessario all’impresa…
Mercurio Loi è nato tra le pagine delle Storie, grazie alla penna dello scrittore romano Alessandro Bilotta. Ma quel numero solo gli stava troppo stretto e per il suo autore è stato inevitabile seguire il professore per altre avventure, a passeggio tra le nuove pagine che andava via via a visitare. Un po’ Sherlock Holmes, un po’ Dr House, Mercurio Loi è un gentiluomo brillante e ironico, un dandy che percorre senza meta precisa le vie della città eterna come un flâneur ante litteram, per dirla con Baudelaire. È un osservatore attento, il professor Loi, e con la sua irrefrenabile curiosità finisce costantemente per essere coinvolto in vicende misteriose, macchinazioni diaboliche, società segrete e persino… fantasmi.