Morning Cowboy è un corto spagnolo che,nella propria semplicità, cela significati profondi: sebbene si manifesti come una piacevole storia a cartoni, una più attenta analisi può rivelare una critica al mondo degli adulti.
Sin da piccoli si sogna in grande, ma, crescendo, questi progetti si rimpiccioliscono e il desiderio di vivere si tramuta nella necessità di sopravvivere. La società, la famiglia, le istituzioni obbligano le giovani menti a smettere di pensare in grande, limitando l’intera vita alla ricerca di un lavoro.
Ed è in questo contesto di repressione che si svolgono le vicende di Morning Cowboy. Il corto narra la storia di un dattilografo che, sin dalla più tenera età, desidera diventare un cowboy. L’opposizione dei genitori e le critiche dei concittadini hanno obbligato l’infelice personaggio a vivere una esistenza a cui sente di non appartenere.
Sarà in una di queste monotone e triste giornate che avverrà la epiphany: il dattilografo può diventare qualsiasi cosa desideri e l’unico freno ai suoi desideri è il giudizio altrui. Deciderà, quindi, di diventare finalmente un cowboy.
Nonostante la breve durata, Morning Cowboy è ricco di spunti di riflessione.
- La donna delle pulizie, che compare inizialmente come un personaggio poco caratterizzato, manifesta il sogno di diventare astronauta. Le necessità della vita hanno ridotto un grande sogno a un lavoro umile, ma fondamentale per sopravvivere. È giusto rinunciare a realizzare sé stessi dal punto di vista lavorativo in cambio della stipendio fisso?
- Nel bar dove il protagonista beve il proprio caffè, si vede un astronauta. Quando quest’ultimo si toglie il casco per bere, si scopre la sua vera identità: la donna delle pulizie! Molto probabilmente, si ci attendeva un uomo sotto quella divisa. Nonostante si parli di uguaglianza esiste ancora la discriminazione di genere. E se la donna non è riuscita a diventare un astronauta perché non presa sul serio per il suo genere?
- Il rifiuto del cowboy di scrivere a macchina è motivo di scandalo per i suoi colleghi, il cui unico scopo nella vita sembra essere battere i tasti sulla macchina da scrivere. Essi non comprendono lo slancio verso la realizzazione di un sogno che porterebbe a un futuro incerto; rappresentano coloro che sono stati sconfitti dalla società, che hanno distrutto i propri sogni per un colletto bianco inamidato.
- Nell’intero corto, è labile il confine tra la fantasia del cowboy e l’arido vero: essi si fondono, dando origine a una nuova realtà, più piacevole e degna di essere vissuta. Il protagonista non si è lasciato sopraffare dal pensiero collettivo, affermando la propria individualità e raggiungendo, finalmente, la felicità. L’evasione dalla realtà è un’arma contro la società?
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