Dopo la triste successione di cancellazioni verificatesi nell’arco del 2019, continuano le lamentele contro la piattaforma di streaming Netflix. Tra gli show che non avranno un finale troviamo The OA e Tuca e Bertie (di cui puoi leggere qui la nostra recensione).
È proprio in difesa di Tuca e Bertie che si pronuncia Raphael Bob Waksberg , creatore della serie animata Bojack Horseman e doppiatore del protagonista. Per Waskberg l’impossibilità della piattaforma a rinnovare serie composte da una singola stagione risiederebbe in un ingiustificabile cambio nella politica aziendale, che non punta alla crescita progressiva dello show, preferendo i risultati nell’immediato.
Sin dal nostro primo giorno di lavoro, abbiamo capito che il modello di Netflix offriva agli show il tempo necessario per individuare il proprio pubblico e di continuare a coinvolgerlo. In quella stessa occasione, mi dissero che il momento più importante BoJack sarebbe stato l’annuncio della nuova stagione.
Non abbiamo ottenuto subito un contratto per la realizzazione della seconda stagione, ma sapevamo che questi show richiedono del tempo per essere apprezzati. Capivo che quello era, all’epoca, il modello Netflix: dare agli spettacolo il tempo necessario alla costruzione di qualcosa di duraturo. È un vero peccato che si siano allontanati da quel format.
Bojack Horseman si concluderà, contro il volere dei suoi creatori, il 31 gennaio del 2020, con l’uscita sulla piattaforma della seconda parte della sesta stagione. Saranno otto episodi nei quali il protagonista rimarrà finalmente sobrio?