“Quando si guarda la superficie della Terra è impossibile non restare ammaliati dalla sua grandezza, dalla sua possenza e dallo splendore del mondo naturale”
A dieci anni dall’uscita di Planet Earth, David Attenborough torna a condurre un tour in alta definizione attraverso le meraviglie della natura, impreziosito dalle musiche originali del pluripremiato compositore Hans Zimmer. Girata in 40 paesi diversi nel corso di 117 viaggi, per un totale di 2089 giorni di riprese, Planet Earth II rappresenta la migliore serie di documentari sugli animali mai realizzata.
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Nonostante alcuni dei luoghi ripresi siano gli stessi della stagione precedente, le differenze sono più che evidenti: in questi dieci anni l’intervento dell’uomo ha influito notevolmente sugli habitat, rendendo gli equilibri naturali sempre più fragili. Se da un lato le esplorazioni umane hanno contaminato e distrutto, dall’altra hanno permesso la scoperta di nuove specie sia animali che vegetali, che compaiono per la prima volta in Planet Earth II.
La narrazione si snoda su sei differenti episodi:
1. Isole
“Esistono centinaia di migliaia di isole e ognuna di esse è un mondo in miniatura, un microcosmo del nostro pianeta”
Bradipi pigmei dell’isola di Escudo, Varani dell’isola di Komodo, Lemuri del Madagascar e Iguane marine dell’isola di Fernandina sono solo alcuni degli animali che sarà possibile osservare nel primo episodio del documentario. Tra specie a noi già note ed esemplari mai visti prima, verremo trasportati su alcune delle più belle isole del pianeta, per comprendere in prima persona la lotta per la sopravvivenza in una nicchia ecologica caratterizzata da cibo e spazio limitato.
2. Montagne
“Esistono solo dodici vette al mondo che si elevano oltre gli ottomila metri e si trovano tutte nell’Himalaya. Queste montagne sono tra i luoghi più inospitali del pianeta, eppure alcune specie animali riescono a viverci”
Nel secondo episodio di Planet Earth II l’attenzione cadrà su alcuni degli animali più maestosi esistenti: il Leopardo della neve e l’Aquila reale, ripresi nella loro continua lotta per la sopravvivenza. In ambienti ostili come le montagne, caratterizzate da notti gelide e giornate bollenti, a mandare avanti la specie saranno non solo i più forti, ma anche i più furbi!
3. Giungla
“La giungla è un paradiso: copre il 6% della superficie terrestre, eppure ospita metà della flora e della fauna del pianeta”
Colibrì becco a spada, Capibara, Giaguari e Indri sono solo alcune delle specie che abitano questi intricati mondi tridimensionali, creati da una vegetazione lussureggiante. In questi habitat, la competizione tra preda e predatore ha dato origine a sistemi di mimetizzazione di estrema precisione. Tra volatili colorati e inattesi predatori, Planet Earth II ci porterà alla scoperta di un habitat in cui tutti dovranno lottare per il proprio spazio.
4. Deserti
“Immaginate un mondo dove la temperatura raggiunge i cinquanta gradi, dove non ci sta riparo dal Sole, dal vento e dalla polvere, un mondo nel quale scarseggiano cibo e acqua. Queste sono le condizioni di vita su un terzo del nostro pianeta, sopravvivere qui richiede abilità del tutto sorprendenti”
Nel quarto episodio, si visiteranno alcuni dei paesaggi più suggestivi del pianeta, tra gli altipiani e i pinnacoli creati dai venti e dalle brusche piogge nelle località più aride del pianeta. Ed è nei deserti che specie come la Poiana di Harris, il Citello dalla coda tonda e le locuste si sono adattate, sopravvivendo al clima ostile grazie a un fragile equilibrio tra prede e predatori.
5. Praterie
“Un quarto delle terre del nostro pianeta è ricoperto da un unico, straordinario tipo di pianta. È quasi indistruttibile, cresce fino a mezzo metro al giorno e diventa talmente alta da nascondere un gigante. La pianta in questione, che da origine ad ambienti veramente unici, è l’erba”
Elefanti, Rinoceronti, Bisonti, Gorilla, Tigri sono solo alcune delle specie animali osservabili nelle Praterie, caratterizzate dalla presenza incessante dell’erba. L’erba è in grado di sopravvivere a condizioni ostili, garantendo un pasto sicuro a centinaia di specie erbivore. Tra paesaggi innevati e le incredibili sculture realizzate in Australia dalle termiti, si osserverà l’incredibile lotta per la sopravvivenza delle specie carnivore.
6. Città
“Negli ultimi Seicento anni la superficie della terra ha subito cambiamenti assai repentini, dando luogo a nuovi habitat progettati appositamente per gli scopi di una sola specie: l’uomo”
Dopo aver esplorato i panorami più suggestivi forniti dalla natura, l’attenzione si sposta negli ambienti radicalmente modificati dall’intervento umano: le città. E tra macchine, strade asfaltate e grattacieli, solo gli animali più audaci sono in grado di sopravvivere. Dai Leopardi e gli Entelli in India agli Storni in Italia, vedremo come questi luoghi siano colmi di opportunità per queste specie. Ma le luci delle città sono un’arma a doppio taglio, poiché minano l’orientamento di alcuni animali, incapaci di adattarsi al cambiamento.
I Diari
Oltre ai sei episodi di Planet Earth II, nel dvd è presente un ulteriore episodio, che approfondisce i metodi con i quali sono state effettuate le riprese e le problematiche sorte durante i lavori. Il documentario ora può essere riletto sotto una nuova ottica: quella del team che, girando per il mondo, ha ripreso e selezionato i posti più belli del globo per portarli sui nostri schermi.
Riprese spettacolari e dettagliate
Grazie all’uso dei droni e di videocamere nascoste, è possibile osservare da vicino la marcia delle locuste, la danza dei fenicotteri e i rituali di accoppiamento dei leopardi delle nevi; durante la visione del documentario voleremo insieme all’Aquila Reale attraverso le Alpi e cammineremo per Mumbai coi Leopardi.
Ogni singolo frame ha il potere di meravigliare e sorprendere anche il naturalista più esperto, poiché ogni specie viene mostrata e raccontata non nella sua interezza, bensì con l’utilizzo di curiosità e piccoli scorci della loro quotidianità.
Un uso sapiente dello Slow Motion
Oltre alle solite scene, che inquadrano le specie nella continua lotta per la sopravvivenza all’interno della propria nicchia ecologica, ve ne sono alcune che incantano lo spettatore, rendendo magici dei momenti solitamente trascurati: la crescita della vegetazione, la pioggia e l’alternanza tra il giorno e la notte. Ciò è stato possibile grazie ad un uso sapiente della tecnica Slow Motion, in grado di conferire alla natura un aspetto poetico e idealizzato.
Scene toccanti…e umane!
Planet Earth II mostra non solo i lati crudeli delle specie animali, spinte dalla necessità di continuare la specie e di sopravvivere, ma anche i loro lati più umani. Scene toccanti, rubate dalle telecamere e dai droni, mostrano una natura piena di affetto e amore, che commuove lo spettatore, in grado di rivedersi in tali comportamenti.
È il caso dell’Albatro che aspetta con ansia la propria compagna per realizzare il proprio sogno di paternità e del Leopardo delle nevi che mette a repentaglio la propria vita nella speranza di salvare il proprio cucciolo.
La natura selvaggia incontra l’uomo
Ogni giorno i deboli equilibri degli ecosistemi vengono minati dalle mire di un singolo predatore: l’uomo. Nonostante tutti i pianeti conosciuti, solo la Terra ospita la vita ed essa è spesso messa a rischio dagli insediamenti umani, che, uniti al fenomeno del bracconaggio, pregiudicano la sopravvivenza di specie attualmente a rischio di estinzione.
In ogni episodio di Planet Earth II si affronterà anche il problema della pressione antropica, causa del riscaldamento globale, del disboscamento e della desertificazione.
Scopo del documentario è anche aprire gli occhi sulla natura che noi, abituati alle città, stiamo distruggendo perché non la definiamo più come casa. Riuscirà il canto degli Indri a ricordare all’uomo che ogni habitat è un eden che merita di essere tutelato?