Pokemon Go – La Niantic blocca le mappe non ufficiali

A un mese dal rilascio ufficiale di Pokemon Go compaiono per la prima volta nelle dinamiche del gioco elementi che, in quanto assenti nel concept iniziale, non potevano essere previsti dalla Niantic: i bot.



Con l’ausilio dei bot i giocatori più cauti potevano schiudere uova, catturare Pokemon rari, conquistare palestre e livellare velocemente…in maniera automatica! Sebbene di aggiornamento in aggiornamento sia stato sempre più difficile (fino a divenire impossibile!) per i giocatori sfruttare il potenziale di questi programmi in maniera diretta, essi hanno continuato ad intervenire nelle dinamiche di gioco in maniera indiretta, fornendo informazioni sulle posizioni dei Pokemon alle mappe di terze parti.



Dal 23 marzo l’aggiornamento forzato della Niantic delle API alla versione 0.95.3 e la conseguente rimozione delle versioni precedenti ha reso impossibile l’accesso dei bot ai database: solo i programmi in grado di supportare l’aggiornamento delle Application Programming Interface potranno interagire liberamente con i dati forniti dall’applicazione. Senza bot non è possibile utilizzare le mappe! Per poter ripristinare le mappe di terze parti, infatti, è necessario creare una nuova API craccata e il tempo medio stimato per riuscire nell’impresa è di tre settimane.

Ma la lotta degli sviluppatori alle app di terze parti non finisce qui!: anche il sistema di sicurezza è stato sostituito e sono state implementate nuove misure di sicurezza, tra cui sistemi anti Jailbreak, anti root ed anti proxy.


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