Siete pronti a immergervi in un mondo post apocalittico dominato dal ghiaccio? Preparatevi all’arrivo dell’inverno con 2307 – Winter’s Dream!

Nell’anno 2307 la Terra è completamente ghiacciata e virtualmente inabitabile. Gli ultimi umani rimasti sul pianeta vivono sottoterra, mentre gli scienziati hanno progettato umanoidi capaci di resistere alle fredde temperature. Un umanoide chiamato ASH-393 fugge dalla prigionia in cui è tenuto e guida una ribellione contro l’umanità. Il generale Trajan, leader della Federazione dell’Arizona, manda una squadra di soldati d’elite guidata dal comandante Bishop, un decorato killer umanoide.

Un film post apocalittico

2307 – Winter’s Dream può essere diviso in due blocchi narrativi, di cui solo il secondo rivelerà la vera natura della pellicola. Il film viene presentato come un classico post apocalittico, nella quale il pianeta, devastato dalla caduta di un gigantesco meteorite, cade in una nuova e terribile era glaciale. Costretti a rintanarsi nel sottosuolo, i superstiti non sono però da soli: con loro vi sono umanoidi in grado di sopravvivere alla morsa del gelo, costruiti e impiegati alla stregua di schiavi.

Senza questi strani esseri viventi dal sangue nero la sopravvivenza degli esseri umani sarebbe a rischio: con ogni altra forma di vita estinta e una popolazione ridotta che necessita continua manodopera, gli androidi sono tutto ciò che si oppone al declino della civiltà umana. Eppure, questo mondo apparentemente in equilibrio viene stravolto dalla fuga di un ASH, accusato di aver assassinato i propri creatori e pilotato un gruppo di ribelli. Riusciranno i superstiti a fermare la loro lotta contro l’umanità?

Splatter o Realistico?

La prima parte del film è caratterizzata da un lento e incessante susseguirsi di scene violente, che vengono mostrate allo spettatore nella loro interezza. Tra uccisioni di umani e di androidi, la neve e i pavimenti sono destinati a tingersi di rosso e di nero.

Ma Winter’s Dream non è solo un apparente bagno di sangue: è un ritratto crudo e realistico di una società votata alla sopravvivenza. E il desiderio di andare avanti, evolversi e prosperare non è solo umano. Il conflitto che si sta vivendo è tra due popolazioni diverse, tra padroni intenzionati a mantenere lo status quo e schiavi desiderosi di una vita migliore, è una guerra civile combattuta con armi e bugie.

Nonostante l’abbondante presenza di sangue, la pellicola merita di essere visionata anche dagli stomaci più sensibili, poiché nel secondo blocco narrativo il film muta completamente la sua natura grazie a un incredibile colpo di scena (che non vi riveleremo!)

A ribaltare le sorti di questo conflitto è il comandante Bishop, un umano potenziato genericamente,incaricato di individuare ed eliminare il fuggiasco. Ad aiutarlo vi saranno vecchi compagni e una nuova, ingestibile, soldatessa.

Oltre le differenze

Kix è l’esatto opposto di Bishop: razzista e intransigente, per lei ogni umanoide merita la morte solo per il suo sangue nero. E a supportare il suo pensiero, favorevole allo sterminio delle razze inferiori e contrario alla mescolanza tra le specie, vi è un antico libricino che legge ogni notte: il Mein Kampf.

L’introduzione dei concetti tipici del nazismo, applicati non più ad ariani ed ebrei, bensì a uomini e umanoidi, ribalta completamente il punto di vista dello spettatore, che può rivalutare la natura “del nemico”. Ed è questo processo di epifania che vive Bishop, scosso da due diverse verità tra loro in continuo contrasto. Chi dice il vero? È lecito uccidere un umanoide solo per il colore del suo sangue?

Nonostante la presenza dello splatter renda Winter’s Dream inadatto ai più piccoli, la sua visione è fortemente consigliata a un pubblico adulto, poiché la proiezione della società odierna nel mondo post apocalittico ivi descritto è utile per comprendere e, magari, osservare sotto diversi punti di vista l’attualità.