Un cavallo alcolizzato, un coinquilino con idee strampalate, un vicino di casa facilmente entusiasmabile e un mondo dove animali e umani convivono sono gli ingredienti alla base di Bojack Horseman, la prima serie animata per adulti prodotta da Netflix!
In una Holliwood dove animali antropomorfizzati convivono con esseri umani ha la sua dimora Bojack Horseman, star di una vecchia sitcom chiamata Horsin’ Around. Desideroso di recuperare la fama perduta, il cavallo decide di ingaggiare Diane Nguyen come ghostwriter per la stesura della sua autobiografia. A circondarlo vi saranno Todd, il suo strambo coinquilino, Princess Carolyn, sua agente nonché fidanzata e il vicino, Mr. Peanutbutter, attore e fidanzato di Diane.
Uno zoo a Hollywood?
La peculiarità della serie tv è fornita dalla eterogeneità delle specie che la popolano: gatti, cani, civette, cavalli, esseri umani, topi, Hollywood non si fa mancare niente! Ogni animale è però reso antropomorfo per facilitare l’interazione interspecie; razze diverse possono avere anche relazioni amorose e generare figli, come succede con Diane e Mr. Peanutbutter (che sono rispettivamente una donna e un labrador).
Lo stesso protagonista, un cavallo, intrattiene relazioni con diverse partner sia umane che non, adattandosi di volta in volta alle loro esigenze. La scelta, a primo impatto bizzarra, di riunire nello stesso posto personaggi così eterogenei è in realtà vincente: non potendo rientrare nei classici cliché delle serie animate per adulti, gli stereotipi vengono superati per generare qualcosa di nuovo e fresco, in grado di coinvolgere un pubblico sempre più vasto.
Personaggi caratterizzati alla perfezione
Bojack Horseman è un cavallo di mezza età (nella prima stagione ammette di avere 49 anni) noto al pubblico per la sua partecipazione a una sitcom negli anni novanta: Horsin’ Around, la storia di un cavallo che adotta tre orfani. La tanto acclamata serie sarà una maledizione e, al contempo, una benedizione per il protagonista: torturato dal suo ricordo perché perennemente associato ad essa, Bojack userà gli episodi come guida nelle situazioni più difficili.
Questo rapporto di amore e odio coi suoi precedenti lavori sembra essere la causa dei suoi problemi con le droghe e l’alcool. Una vecchia star verso la decadenza e l’atarassia, che solo lo sguardo accorto di Todd e la perseveranza della sua manager riesce a spingere lontano dal baratro. Di stagione in stagione sarà possibile approfondire sempre di più il background di Bojack, tutt’altro che banale o scontato, e comprendere il perché di tale comportamento.
Anche gli altri personaggi mostreranno allo spettatore i propri trascorsi, delineandosi come animali (e umani) a tutto tondo: tra infanzie difficili, grandi vittorie e profonde delusioni, i flash back aiuteranno a caratterizzare questi individui, donandogli ruoli di rilievo. È il caso di Diane, combattuta tra i propri desideri e il proprio presente, di Princess Carolyn e della sua estenuante ricerca della felicità, di Todd, diviso tra una realtà apparentemente inaccettabile e il suo tentativo di fuggire dalle responsabilità.
Un circolo vizioso
Tutte e cinque le stagioni di Bojack Horseman sembrano rispettare la stessa struttura circolare, caratterizzata da un continuo conflitto del protagonista col proprio passato: Bojack tenta di fuggire da se stesso e dai propri trascorsi, provando a diventare la versione migliore di sé, per poi ricadere nelle stesse, deleterie, abitudini.
Nei suoi tentativi, coinvolgerà amicizie vecchie e nuove, riuscendo talvolta ad essere la persona che desidera. Ma le sconfitte e le perdite sono sempre dietro l’angolo: la vita è imprevedibile e reca con sé grandi gioie e immensi dolori, che influiranno negativamente sulla psiche del cavallo.
Non si può restare fermi dinanzi agli assurdi comportamenti del cavallo, palesi richieste di aiuto: la storia di Bojack diventa la storia dello spettatore, che in parte rivede nell’attore un pezzo di sé. Attraverso situazioni comiche o drammatiche, Bojack Horseman rappresenta i pregi e i difetti della società odierna, dalla politica al senso di vuoto lasciato dall’era dei social, dalla religione alla solitudine delle vecchie e nuove generazioni.
Nonostante la presenza di elementi irrealistici, la serie è un fedele ritratto di un mondo in continua evoluzione, in grado di coinvolgere il pubblico fino a farlo rispecchiare nei personaggi principali. Nonostante la sua natura equina, Bojack è la personificazione dei disagi che gli esseri umani vivono in questo secolo e, forse, seguiamo la sua storia anche per comprendere al meglio la nostra.