Quattro amici, una stanza, un’ora di tempo per uscire e un killer assetato di sangue sono gli elementi alla base di Escape Room – The Game, un horror che vi terrà incollati allo schermo!

Quattro amici prendono parte ad una popolare escape room di Los Angeles, di proprietà di Brice, ma presto si ritroveranno a fare i conti con un terrificante killer demoniaco e avranno solo un’ora di tempo per risolvere gli enigmi e uscire vivi dalla stanza.

Gioco innocuo o sentenza di morte?

Escape Room – The Game è il classico esempio di Slasher, ovvero un film dell’orrore nel quale un gruppo, formato dai protagonisti, si ritrova ad affrontare un killer che tenterà di eliminarli uno alla volta. I quattro ragazzi, due appassionati di horror e le loro due ragazze, saranno rinchiusi per un’ora all’interno di una escape room di Los Angeles, tentando di risolvere il mistero che si nasconde nella stanza. Un gioco che si rivelerà tutto fuorché innocuo: un piccolo errore risveglierà un antico demone che, impossessatosi del povero attore, proverà a uccidere i malcapitati.

Senza telecamere, bloccati in una sala insonorizzata e schermata, al gruppo non resta che provare a concludere il gioco, ricordando che, ogni cinque minuti, la corda che trattiene il mostro viene allentata! Questa corsa contro il tempo non può che affascinare il pubblico, che finirà per essere a sua volta ossessionato dal conto alla rovescia presente sul display, una sentenza di morte che terrà tutti col fiato sospeso!

Un horror lento e prevedibile

La storia, di per sé prevedibile in quanto caratteristica del sottogenere, è arricchita da un dettaglio che dona alla pellicola un’aura soprannaturale: la presenza non del classico serial killer, bensì di un attore posseduto da una entità malvagia e senza tempo. Questo demone, rimasto intrappolato in un antico cimelio definito la Scatola del Teschio, si ritroverà nella escape room per colpa di Brice che, pur di tornare in vetta alle classifiche, è disposto a introdurre nella sua attività qualche elemento “voodoo”.

L’introduzione del male puro e del suo viaggio sino a Los Angeles occupa una porzione importante di Escape Room – The game, dividendo il film in due parti distinte:

  • La storia della scatola del teschio. La pellicola non inizia nella moderna città degli angeli, bensì un secolo prima in un lontano deserto. Lo spettatore potrà osservare il tentativo (a quanto pare infausto) di due beduini di nascondere per sempre il cimelio agli occhi dell’uomo. Ma non potrà ascoltare ciò che dicono: i dialoghi, che potrebbero aiutarea immaginare ciò che succederà in seguito, non sono sottotitolati!
  • La storia di Brice e dei quattro giocatori. L’imprenditore Brice, dopo una annata disastrosa, vede nel famoso blogger e nei suoi tre amici la sua gallina dalle uova d’oro: con una buona recensione potrà nuovamente tornare ad essere il leader delle Escape Room horror. Quando, nel cuore del gioco, il segnale delle telecamere verrà meno, l’uomo dovrà decidere tra la sicurezza dei suoi clienti e la buona nomea della sua attività, senza sapere che, ad ogni sua esitazione, i quattro protagonisti si avvicinano sempre di più alla morte!

Le due sezioni della pellicola sono separate da una intro nella quale i produttori tentano di far comprendere al pubblico l’influenza di questo demone nei più grandi genocidi compiuti dall’uomo. La Scatola del Teschio sarà mostrata all’interno di una sequenza di foto reali, la maggior parte note perchè presenti sui libri scolastici nei capitoli dedicati all’Olocausto o alle Foibe. Questa scelta, concettualmente interessante, si rivela di pessimo gusto.

Un film (quasi) per tutti

La visione di Escape Room – The Game, pur essendo consigliata solamente a un pubblico adulto per le tematiche trattate, è consigliata anche anche a coloro che si approcciano per la prima volta al genere grazie alla mancanza di sangue e scene splatter e a un gioco di inquadrature che consente di immaginare senza mai vedere nel dettaglio le uccisioni.