[Recensione] Flipper

Con Koch Media ritornano in Home Vision le riprese su subacquee del delfino più famoso del cinema: Flipper!




Il vivace quattordicenne Sandy arriva in vacanza a Koral Key dal suo allegro zio. Il luogo è lo sfondo perfetto per l’amicizia che nasce tra il ragazzo e la sua coetanea, a cui si aggiunge un simpatico delfino solitario…

Vacanza o Punizione?

Il giovane Sandy è costretto dai genitori, a un passo dal divorzio, a passare l’estate con lo zio, tanto allegro quanto bizzarro. Tra battute di pesca infruttuose e pasti immangiabili, a risollevare il morale dell’adolescente ci penserà un dolcissimo delfino, intristito dalla presenza di crudeli cacciatori.

La nascita di nuove amicizie e le miriadi di avventure da vivere renderanno la vacanza, inizialmente criticata, un’esperienza così bella da essere ricordata per tutta la vita.

Il problema della pesca

In una località marittima bella quanto Koral Key uno dei problemi più spinosi è senza dubbio la pesca sportiva, che mina la sopravvivenza di molte specie protette o a rischio di estinzione.

Sin dalle prime scene lo spettatore tende a empatizzare con la popolazione di delfini, perennemente perseguitata dal pescatore. Quest’ultimo non disdegna nemmeno l’utilizzo di armi da fuoco per riuscire nel proprio intento, arrivando ad incarnare il concetto di crudeltà umana.

Uccidere un altro essere vivente per divertimento può essere considerato sport?

Tutelare l’ecosistema marino

Il mare è senza dubbio l’elemento centrale di Flipper e ciò che vi accade è in grado di sensibilizzare il pubblico più giovane su alcuni, importanti, temi quale la tutela dell’ecosistema.

Il mare in cui nuota il delfino è soggetto a scarichi illegali da parte delle industrie e dei pescherecci e ciò rovina sia i fondali che la salute dei suoi abitanti.




Flipper è un film senza tempo che fonde ironia a una velata critica dei comportamenti umani per portare lo spettatore a porsi domande sull’impatto dell’uomo sul mare.

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