[RECENSIONE] God of War (PS4)

Lo studio Sony-Santa Monica è stato in grado di reinventare il noto franchise in maniera eccellente, distruggendo i canoni introdotti dai precedenti titoli per costruire una nuova ideologia, in grado accattivare le nuove generazioni e, nel contempo, riavvicinare i vecchi amanti della saga.



Il nostro protagonista, Kratos, ha subito un’inaspettata trasformazione, ottenendo uno spessore e una profondità tale da superare la “superficialità” brutale che lo ha reso il personaggio tritaossa che conoscevamo un tempo. Questo cambiamento ben riassume le modifiche che l’intero titolo ha subito.

TRAMA

Reduce dall’antica battaglia contro le divinità dell’Olimpo, Kratos vive adesso, insieme a suo figlio Atreus, in una delle foreste di Midgar, una delle antiche terre della cosmologia norrena.

Nei primi attimi vediamo i due protagonisti eseguire i riti funebri per Faye, la seconda moglie di Kratos e la madre di Atreus. Dopo aver cremato il suo corpo, raccolgono le sue ceneri, con l’intenzione di onorare il suo ultimo desiderio e di portarle sulla più alta montagna.

Per Kratos e Atreus sarà un lungo viaggio estenuante, ma anche introspettivo ed educativo, che porterà i due a rafforzare il loro rapporto.



GRAFICA E GAMEPLAY

L’ottimizzazione grafica rappresenta uno dei punti forti del titolo, godendo di un livello di dettagli altissimo che può essere apprezzato maggiormente dai possessori di una PS4 Pro. Per questi ultimi sono infatti disponibili due modalità:

I tempi di caricamento sono particolarmente bassi e questo rende l’esperienza di gioco sicuramente più fruibile.

Il gameplay si sviluppa e si apre man mano che l’avventura prosegue, risultando tutt’altro che scontato e mostrando notevoli migliorie sotto ogni punto di vista.

Prendendo spunto dai recenti giochi sviluppati, God of War si rinnova in tutto e per tutto: nuova interfaccia grafica, utilizzo di armi e armature potenziabili, nuovo metodo di esplorazione con possibilità di raccogliere materiali e potenziamenti utili per la progressione, nuovo sistema di apprendimento di una vasta pletora di abilità.

Il combat system, già ricco di per sé e sicuramente consono per gli amanti della saga, si impreziosisce grazie alla presenza di Atreus. Il co-protagonista è capace di aiutare il padre come guida nelle fasi di esaminazione sia durante l’azione concitata del combattimento, fornendo assistenza e fungendo da diversivo utile per distrarre i nemici. È possibile inoltre potenziare il suo equipaggiamento così da migliorare ulteriormente la sua utilità in campo.

Il mondo di gioco è dettagliato in modo fascinoso e ricco, rispettando coerentemente il setting norreno dando spazio ad una esplorazione sulla falsa riga di un Open World. Il gioco è infatti lineare, ma è possibile fare backtracking attraverso sistemi di trasporto veloce così da recuperare collezionabili e completare missioni secondarie.

La nota dolente sono i nemici, i quali, essendo poco differenziati alla lunga possono stuccare e dare un senso di monotonia.



CONCLUSIONI

Lungi dall’essere un capolavoro completo in tutti i suoi aspetti, God of War si piazza sicuramente tra i migliori titoli creati nell’ultima generazione delle console.

Una coreografia perfetta di battaglie, animazioni e dettagli grafici accompagnati da una colonna sonora potente ed epica, rendono questo gioco valido per tutte le categorie di giocatori.

 

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