[Recensione] Limehouse Golem – Mistero sul Tamigi

Un serial killer semina il terrore nella Londra vittoriana, riusciranno a fermarlo prima che commetta un nuovo omicidio? Lo scoprirete guardando Limehouse Golem!




Londra 1880. Nel pericoloso quartiere di Limehouse una serie di omicidi ha scosso la comunità. Questi crimini sono stati talmente efferati e inspiegabili da indurre la stampa ad ipotizzare l’opera di un Golem, una leggendaria creatura mostruosa appartenente alla cultura ebraica. Di fronte a un assassino sconosciuto e senza alcuna pista da seguire, la polizia affida il caso al veterano ispettore Kildare che rischia di diventare il capro espiatorio della comunità, da sacrificare nel momento in cui si presenterà una nuova vittima.

Horror o Poliziesco?

Sebbene la pellicola sia etichettata come Horror sulla confezione del DVD, essa presenta una storia strutturata come un thriller: un mostro apparentemente disumano, quattro indagati e un’indagine con un sorprendente epilogo.

Della tradizione del cinema dell’orrore, però, Limehouse Golem conserva lo splatter: cadaveri terribilmente mutilati, scene del crimine straripanti di sangue e la visione dei crudeli omicidi. Siete deboli di stomaco? Non temete! La presenza del sangue è ridotta al minimo: lo splatter è limitato a poche ma significative scene, poiché sono le indagini successive ad occupare buona parte della pellicola.




Una storia accattivante

La storia inizia dal suo epilogo, dalla narrazione postuma di quanto accaduto a Londra dall’arresto di una giovane donna, incriminata per l’omicidio del marito. L’incarcerazione della presunta assassina è destinata ad attirare l’attenzione dell’ispettore Kildare, sulle tracce di un omicida talmente crudele da essere paragonabile al mostro mitologico di pietra, il Golem: l’uomo che lei è accusata di aver ucciso potrebbe essere il famigerato serial killer!

Le due storie, quella della donna e quella del Golem, tendono a intrecciarsi durante l’intero film, alternando flash back del passato alle vicende del presente. Chi è realmente il Golem? All’ispettore restano pochi giorni per concludere le indagini: se non ferma il mostro prima del suo prossimo omicidio le vittime saranno due, poiché la vedova rischia la condanna a morte. Riuscirà a salvarla?

 

Un messaggio importante

Attraverso delle piccole considerazioni dei personaggi principali, il film fornisce agli spettatori vari spunti di riflessione:

  1. La condizione della donna. Elizabeth Cree, prima di essere accusata di omicidio, ha dovuto sopportare una vita di angherie. Maltrattata prima dalla madre e in seguito dal marito, la sua unica colpa è stata quella di essere nata donna in una società maschilista. “Noi donne siamo abituate alla sofferenza”. 
  2. L’importanza della lettura. Costretta a vivere una esistenza che non gradisce, alla giovane donna non resta che vivere centinaia di altre vite, trovandovi, attraverso la lettura, uno spiraglio di felicità. I libri rappresentano la prima e unica forma di emancipazione di Elizabeth, che, leggendo, può finalmente essere libera. I volumi avranno una grande importanza anche nel caso del Golem, grazie al ritrovamento di un manuale con su scritto il diario del serial killer. “Credo che i libri siano stati il mio primo amore. E lo sanno tutti che il primo amore è insaziabile”
  3. Grande eroe o sadico killer? Può un mostro essere considerato un benefattore? Ricercato per i suoi efferati omicidi, il Golem sembra essere acclamato dalle folle di Limehouse, poiché ha ripulito le strade di alcune personalità detestabili. E non solo! Con quelle macabre scene del crimine ha fornito alle folle uno spettacolo gratuito e una storia in grado di intrattenere un pubblico sempre più vasto. “Persino la pazzia ha la sua logica”
  4. Nessuno è innocente. L’unico indizio fornito dal Golem è una semplice frase, riferita all’assassinio dei gladiatori  per l’ intrattenimento della platea: “Colui che osserva non versa meno sangue di chi infligge il colpo”. La frase è in grado di descrivere situazioni anche moderne, dove il pubblico, esattamente come la popolazione di Limehouse, accorre per immortalare scene macabre o che necessiterebbero solamente di silenzio e rispetto.

Unica pecca del film è data dalle canzoni che, essendo in lingua originale senza sottotitoli, non sono facilmente comprensibili per tutti gli spettatori.




 

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