La stagione anime invernale è terminata da poco e come sempre mi accingo a recensire gli anime che hanno colto la mia attenzione quest’inverno. Quello di oggi è My Roommate is a Cat, è un anime, tratto dall’omonimo manga di Tsunami Minatsuki, del genere commedia, slice of life.
L’anime presenta due protagonisti principali: un umano, Subaru Mizuki, e una gattina, Haru.
Sebbene all’inizio ci ho messo un pò per cominciare l’anime, è sempre stato nella lista di quelli che volevo guardare. Già solo il titolo aveva attirato la mia attenzione, le avventure di un gatto con il suo padroncino umano.
L’anime è stato trasmesso con sottotitoli italiani dal servizio di streaming Crunchyroll, e comprende un totale di 12 episodi dalla durata di 24 minuti l’uno.
Un Gatto come musa e come cura.
Subaru è uno scrittore, che rimasto solo al mondo a causa della morte dei genitori, vive la sua esistenza in completa solitudine. Ogni rapporto relazionale è visto come una seccatura, anche perché distolgono la sua attenzione dai libri e dalla scrittura. Un giorno, però, incontra al cimitero una gattina randagia che decide di prendere con sé come musa ispiratrice. Man mano i due impareranno a convivere come una vera famiglia e Haru riuscirà a curare la solitudine del suo “piccolo umano”.
My Roommate is a Cat dimostra quanto gli animali spesso siano migliori, più amichevoli e più gentili di molte persone. Uno studio scientifico ha affermato che i bambini cresciuti con i cani e gatti sono emotivamente più stabili. Si, perchè aiuta tanto avere qualcuno da accudire in tenera età, qualcuno che ti incondizionatamente, senza alcun giudizio tipico degli umani. Ci fanno capire di meritare amore e amicizia, aiuta a relazionarsi con gli altri e anche a curare la depressione.
Un gatto e un umano.
Senza ombra di dubbio, nell’anime Haru è il personaggio più amato, nonostante ciò Subaru cresce davvero tanto durante la serie. Alcune situazioni possono sembrare eccessive, come l’essere impacciato di Subaru anche solo per comprare dei croccantini nel negozio di animali. Bisogna, però, considerare che Subaru è a tutti gli effetti un personaggio hikikomori, una persone che si isola e si ritira dalla società.
Anche se le scene di isolamento di Subaru sono irritanti e mettono a disagio, quando siamo coinvolti nei suoi monologhi, ci viene difficile no capirlo. La fusione dei due personaggi, intrecciata con l’azione di altri pochi personaggi secondari, è fonte di situazioni comiche, ma anche riflessive.
L’altra faccia della medaglia.
L’anime è strutturato in modo che, solitamente, la prima metà dell’episodio vediamo le vicende secondo il punto di vista di Subaru, ma l’altra metà abbiamo una Haru pensante. Ebbene si, la seconda metà dell’episodio la narrazione si sposta dal punto di vista della nostra tenera gattina, di come vede e vive lei la situazione. Il doppio io narrante ci aiuta a capire come i due protagonista percepiscono diversamente il mondo che li circonda.
Tra l’altro Haru è l’esatto opposto di Subaru e un qualsiasi gesto viene interpretato diversamente da lei, pensando sempre di dover accudire il suo umano. I pensieri del felino, nella seconda parte, sono stati una piacevole sorpresa, perchè, ammettiamolo, tutti ci siamo chiesti cosa pensano i nostri animali. Soprattutto i gatti, così enigmatici e misteriosi, a volte apatici e a volte fin troppo allegri con i loro attimi di follia. E vedere tutto questo, rappresentato nell’anime fa sorridere non poco.
Animazioni e Musiche.
La produzione dell’animazione non è nulla di clamoroso, è una animazione nella media che non attira lo spettatore. Creata dallo studio Zero-G. Nonostante ciò, il character design, curato da Masaru Kitao, è molto ben fatto, soprattutto per quanto riguarda la creazione di Haru. E’ riuscito ad unire la fedele riproduzione di un gatto con caratteristiche tipiche degli anime, come gli occhi grandi ed espressioni facciali molto umane.
Le musiche di Kotringo sono molto appropriate per le situazioni che vengono rappresentate. Allo stesso modo, la opening, intitolata Unknown World, è perfetta per il genere di anime che My Roommate is a Cat rappresenta. Molto allegra, orecchiabile e vivace.
La ending, intitolata Kimi no Tonari Watashi no Basho, è una canzone molto calma e tranquilla, quasi una ninnananna, come ad indicare la quiete dopo le loro avventure. Inoltre la ending è accompagnata dal video che mostra illustrazioni della gattina.
In conclusione.
My Roommate is a Cat è un’anime trasmesso questo inverno 2019, appena passato, che mi sento di consigliare. Ovviamente presenta dei difetti, come l’inizio un pò lento e la ripetitività di alcune situazioni, ma è una serie che ho apprezzato molto. Molto semplice, comica e dolce, dove si vede la crescita del rapporto di fiducia tra il gatto e l’umano episodio dopo episodio. I padroni di gatti e cani, soprattutto di gatti in questo caso, si rivedono (me compresa) nelle situazioni rappresentate: pappe arrivate tardi, attimi di follia dei gatti, carezze a volte non troppo apprezzate.
E’ una serie che conquista mano mano che si prosegue e Haru sicuramente ruberà anche il vostro di cuore!