[RECENSIONE] Re:Zero kara hajimeru isekai seikatsu (Re: zero –Starting life in another world)

Re: zero –Starting life in another world (Re: zero kara hajimeru isekai seikatsu), nasce inizialmente da una serie light novel scritta da Tappei Nagatsuki e illustrata da Shin’ichirō Ōtsuka. Dal 2014 è iniziata anche la pubblicazione del riadattamento manga e nel 2016 lo studio White Fox ne pubblicò il riadattamento in versione anime; nel marzo del 2017 uscì anche il gioco che segue lo stile della light novel (Re:Zero -DEATH OR KISS-).

TRAMA
Un giovane ragazzo di nome Natsuki Subaru, subito dopo esser stato portato in un mondo fantasy, incontra una ragazza dai capelli argentati, Emilia, di cui si innamora immediatamente.

Poco dopo scopre di avere un potere, ovvero quello di tornare in un punto prestabilito dopo la morte, anche se egli vedrà ciò come una maledizione poiché non può parlarne con nessuno.

A seguito di numerosi eventi Subaru viene portato nella villa di Emilia, la tenuta Roswall, col compito di difendere Emilia e tutti gli altri personaggi che conoscerà.

PERSONAGGI

PERCHE’ GUARDARLO…

Re:Zero è un ottimo anime sotto tutti i punti di vista, lo considero anche uno dei migliori non solo nel suo genere, ma anche di tutto il 2016.

La storia è semplice, ma a causa delle numerose linee temporali diventerà molto più complessa, riuscendo comunque a non creare molta confusione, questo grazie all’ottima narrazione.

Le musiche si adattano perfettamente all’opera, riuscendo a far immedesimare a pieno lo spettatore; di solito si è abituati a vedere la opening a inizio episodio, o al massimo dopo qualche minuto, e la ending a fine episodio, in Re:Zero ciò non è così, poiché pur di non stringere troppo i tempi per i soliti 25 minuti, potremmo ascoltare le suddette canzoni anche come sottofondo musicale durante il normale svolgimento dell’opera.

I personaggi principali sono ben caratterizzati e possono vantare di un background ben realizzato, pertinente e esplicativo, eccetto il protagonista Subaru, poiché della sua storia si sa poco e niente. La psicologia dei personaggi non viene sempre data per scontata, poiché potranno esserci dei cambi repentini del comportamento, chiaramente per ovvi motivi.

Le uniche note dolenti sono due, di cui una di poca importanza: la prima, ovvero la meno importante, è che di tanto in tanto nello sfondo, o a volte nelle scene movimentate, verrà utilizzata la CGI, ovviamente non è niente di eccessivo, anche se ciò stona molto con gli ottimi disegni; il secondo punto dolente è la presenza di buchi di trama, il più importante è sicuramente come mai il protagonista sia finito in questo suddetto mondo fantasy e perché.

C’è comunque da tenere conto che l’originale light novel racchiude in sé 5 archi narrativi, invece l’anime ne racconta solo 2 e ½, lasciandone a metà uno; di conseguenza potremmo piacevolmente aspettarci una seconda stagione, nel frattempo aspettiamo anche un OAV che è stato ufficialmente annunciato in uscita nel 2018.

In conclusione considero Re:Zero un must per tutti gli appassionati non solo del genere fantasy, ma anche per gli appassionati degli anime in generale.

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