Sin dal pilot del Period Drama Vikings si è presentato come protagonista indiscusso il guerriero vichingo Ragnar, un re semi-leggendario che avrebbe regnato su Svezia e Danimarca nella seconda metà del nono secolo.
La serie riprende le gesta del leggendario vichingo, partendo dalle testimonianze storiche, per narrare in chiave romanzata le gesta del vero Ragnar. Come può un personaggio così importante per la trama principale morire?
La sua uccisione ha sconvolto il fandom, ma ha anche aperto la strada alla caratterizzazione di eroi fino a quel momento ritenuti secondari. È il caso di Floki, che con la morte dell’amico diventa un personaggio a tutto tondo, o dei figli di Ragnar, che iniziano a mostrare la loro vera natura, in parte celata quando il genitore era in vita.
Michael Hirst, sceneggiatore e produttore di Vikings, ha risposto alle critiche del fandom, che in parte sperava di rivedere Ragnar per un’altra stagione.
Questa (la modalità della sua uccisione) è la sola cosa che sappiamo per certo del vero Ragnar ed io da sempre cerco di restare il più vicino possibile alla storia. Sapevo che sui social ci fossero tanti rumors riguardo al mio gesto; ma è sempre stato nelle mie intenzioni il volerlo fare. La sola differenza è che quando ho scritto la serie tv tutto questo accadeva nella prima stagione. Quando Travis è entrato a far parte dello Show, ha ricevuto i primi due script dove gli veniva detto che sarebbe morto alla fine del decimo episodio. Quando ho visto tutto quello che avevamo nello Show e che gli altri attori avevano portato è cambiato tutto. Ho preso più tempo possibile, dilatando questo evento storico, ma non troppo, perché per me era importante rimanere fedele alla realtà