Un naufrago con istinti suicidi, un cadavere con strani poteri, una colonna sonora da canticchiare durante l’intero film e tanti contenuti extra sono alla base di Swiss Army Man, uno dei nuovi dvd distribuiti da Koch Media!
Hank è un naufrago bloccato su un’isola deserta. Quando ormai ha perso ogni speranza nella natura selvaggia, scopre un cadavere misterioso, con cui si imbarca in un epico viaggio per tornare a casa. Rendendosi conto che il corpo è la chiave per la sua sopravvivenza, Hank da ex aspirante suicida si costringe ad un’operazione surreale: convincere il corpo morto di come la vita sia degna di essere vissuta.
Swiss Army Man sembra sin da subito assurdo e irreale…
Il film inizia con piccole ma importanti inquadrature che, partendo da frammenti galleggianti, ripercorrono la storia di Hank e del suo naufragio. “Non voglio morire da solo” è uno, nonché il più importante dei testi da lui scritti e lanciati in mare. Dopo aver affrontato il freddo, la fame e la solitudine, il triste protagonista non può che finire la propria vita con dignità: proverà a impiccarsi con una corda di fortuna. I suoi tentativi saranno vani, poiché l’arrivo di un misterioso naufrago porterà il protagonista a desiderare nuovamente la vita. Peccato che il nuovo arrivato…sia già morto!
” Sai, io ho sempre sperato che, un attimo prima di morire, la vita mi sarebbe passata davanti come un flash e avrei visto una cosa meravigliosa. Una vita piena di feste e tanti amici e i miei primi accordi con la chitarra e, chissà, magari anche una ragazza. Ma quando mi sono appeso lassù non ho visto proprio nulla”
…ma riesce a conquistare pubblico con una trama ben sviluppata
Il cadavere, che in seguito verrà chiamato Manny, manifesta sin da subito i propri poteri: emettendo gas (probabilmente causati dalla decomposizione degli organi interni) egli può muoversi in mare come un motoscafo. Questa particolarità sarà di vitale importanza per Hank, desideroso di tornare nella civiltà. Ma il naufrago non ha trovato solo una via di fuga: la salma è destinata a diventare il suo amico multiuso!
Indagare sul senso della vita attraverso il concetto di morte
Swiss Army Man consente, attraverso una trama bizzarra ma al contempo ben strutturata, di meditare sul senso della vita: basta respirare per considerarsi vivi? Nel film è semplice fare il paragone tra Hank, che si limita a sopravvivere in attesa di eventi positivi, e Manny che, nonostante sia già morto, è desideroso di provare tutte le esperienze e i sentimenti che rendono una persona effettivamente viva. Di minuto in minuto il cadavere capirà cosa vuol dire essere innamorati, tristi, felici, delusi, arrabbiati, arrivando a intravedere persino la speranza.
Un film per tutti…o quasi!
Nonostante i primi minuti di Swiss Army Man lascino un senso di sgomento e di disgusto nello spettatore, il film si delinea mano a mano come quello che effettivamente è: una critica di ciò che noi fingiamo di non vedere.
- Manny rappresenta tutto ciò di cui ci vorremmo disfare: la sua visione disgusta, esattamente come la spazzatura che è onnipresente nella foresta. Poiché non ricorda cosa vuol dire essere vivo, affronta tutto con una ingenuità tipica di un bambino, meravigliandosi per tutto ciò che ha senso solo in apparenza
- Di vitale importanza per l’intera pellicola è il concetto di amore: questo sentimento, in grado di smuovere persino la morte, accompagnerà i due naufraghi verso la civiltà, dove sperano di trovare qualcuno in grado di amarli così come sono
- La sessualità, vista soprattutto come forma di appagamento personale, verrà affrontata sia da Hank, che ricorda ancora quando, anni prima, il padre gli disse che sarebbe diventato cieco o morto, che da Manny, desideroso di capire cosa si prova ad essere amati anche a livello fisico
- Swiss Army Man è pieno di black humor, che consente al pubblico di sorridere, ma mai di ridere veramente: si cade in quello che, per citare Pirandello, è “il riso che scatena il pianto”
Nonostante la trama, all’inizio sconcertante, rischi di allontanare il pubblico dal film, Swiss Army Man riesce a raccontare agli spettatori più coraggiosi la condizione umana, che oscilla non tra la vita e la morte, bensì tra il desiderio di vivere e di morire.