“The Theater” e “A Mind Joke”, i giochi maledetti che hanno terrorizzato la vecchia guardia





“The Theater” e “A Mind Joke” solo pochi appassionati di giochi per pc conoscono questi due titoli, alcuni affermano che queste due creazioni non siano mai esistite e nel corso del tempo si sono generate innumerevoli leggende metropolitane si sono alimentate progressivamente.

The Theater

Il primo gioco in questione, è caratterizzato dalla costante presenza di un inquietante personaggio che prende il nome di Ticket-Taker (ovvero il bigliettaio), molti affermano che questa oscura figura comparve nelle prime ed uniche copertine di questo gioco, un uomo caucasico dalle labbra rosse che indossa una giacca rossa, pantaloni neri ed è mal disegnato.

Questo bigliettaio è completamente privo di emozione e, nel cuore di questo gioco, – si presume progettato con una moltitudine di errori puramente voluti – sarà fautore di una serie azioni che hanno lasciato esterrefatti i player più pazienti.

Questo gioco divenne noto anche per una serie di particolarità che hanno conseguentemente alimentato il mistero: la prima è la totale mancanza dei nomi degli sviluppatori all’interno di un’ipotetica custodia o dentro dei processi di istallazione, il gioco non permette un istallazione corretta (es: il pc si blocca se il proprietario tenta di accedere ai termini d’uso), una volta istallato il gioco vi è la totale impossibilità di cliccare il secondo e il terzo bottone della schermata (se premi il bottone “options” il gioco crasha, mentre il bottone “load” pare non funzioni affatto).

 


Dopo aver selezionato il tutto, si ha la visuale in prima persona e ci si trova in piedi all’ingresso di un cinema, fatta eccezione per il fantomatico Ticket-Taker, egli si trova al centro del botteghino che precede conseguentemente alcune locandine e il lungo corridoio buio che porta alla sala. Non c’è assolutamente nulla da fare in questa sessione di gioco, oltre che guardare quelle locandine pressocchè illegibili e constatare la pessima qualità grafica.

Una volta che il giocatore interloquisce con il Ticket-Taker, una clip di bassa qualità afferma “Thank you, please enjoy the movie” e conseguentemente un box che ripete la medesima frase. Una volta che si ripercorre il buio sentiero, si ritorna esattamente al punto di partenza.

Specialmente agli albori, quando ancora non si conoscevano gli altarini legati a questo gioco, i ragazzi si fermavano qui, giudicando il tutto come un prodotto orrendo e buono sostanzialmente per la spazzatura, ma in realtà i più tenaci riescono a comprendere dei passaggi al quanto sinistri: non è pervenuto il numero di volte che si deve dare il “biglietto” al “Ticket-Taker” prima che succeda qualcosa di – apparentemente – non pervenuto (alcuni dicono che potrebbe avvenire anche nelle prime fasi della partita, altri invece dicono che bisogna ripetere questo step almeno 100 volte), quando il giocatore vede per l’ennesima volta dissolversi il corridoio, si nota l’assenza del Ticket-Taker trovando – questa volta – lo schermo che va in dissolvenza e dopo un po’ trovarsi dinnanzi ad una misteriosa figura… L’Uomo girandola.

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Questa creatura – che si presume sia il Ticket-Taker in una forma atipica – non è nient’altro che l’immagine di un teschio pixelato roteante che inizia a girare vorticosamente in senso orario (contornato da un suono altamente distorto simile ad un grido). A seguito di uno stridio acuto, che dura qualche minuto, il gioco va momentaneamente in panne, per poi far ritornare il personaggio giocante bruscamente al punto di partenza, con l’audio tornato alla normalità. Dopo un altro paio di giri, pare che alcuni giocatori abbiano rivisto l’Uomo Girandola che emette un grido distorto poi, nel giro successivo, si ritrovano le locandine che presentano quest’oscuro figuro in altezza naturale e il Ticket-Taker che cammina avanti e dietro nervosamente: se si interloquisce con quest’ultimo, egli emetterà uno strano stridio mentre nel box compariranno messaggi corrotti. In questo frangente, pare che il Ticjket-Taker dica “non arriverai mai al livello successivo” o qualcosa del genere. In seguito, superato anche questo giro, il corridoio sarà murato e vi sarà la totale assenza del solito interlocutore. Toccare questa sfilza di mattoni farà crashare automaticamente il gioco.

 


Se durante il giro precedente, il giocatore decide si attraversare il corridoio per i bordi di esso senza parlare con il Ticket-Taker, si accede finalmente all’interno del cinema, sul proiettore viene trasmessa la visione di un’ombra che ruota su se stessa. Scendendo i gradini, si arriva dinnanzi al proiettore dove vi è questo insolito spettacolo, se si toccano le tende che vi sono attorno, il Ticket-Taker entrerà all’interno della sala, si avvicinerà a voi e pronuncerà testualmente: “clos your eyes and turn with me”. A seguito di questa dichiarazione – un po’ sinistra – il gioco andrà per l’ultima volta in panne.

 

 

 

 

 

 

 




Ad ogni modo, questo gioco ha letteralmente terrorizzato alcuni player e altri ancora si sono trasformati in programmatori nella speranza di risalire all’origine di questo titolo. Il mistero resta ancora vivo per molti e sulla stessa lunghezza d’onda viaggiano altri titoli ugualmete degni di nota, come The Theatre II (una sorta di The Theater 2.0) e il prossimo gioco che tratteremo a breve.

 

A Mind Joke

Quest’altro gioco è caratterizzato da svariati livelli, innumerevoli labirinti, lapidi e un obbiettivo che pare sia irraggiungibile, ovvero una villetta posta a ridosso di una cancellata perennemente chiusa. Nel web molti youtuber hanno speso innumerevoli parole riguardanti questo misterioso titolo e le analogie con The Theater sono a dir poco agghiaccianti. Difficoltà di istallazione, impossibilità di accedere ai termini d’uso, impossibilità di accedere alle opzioni e tasto “load” inutilizzabile, questa è la prassi che, chi ha giocato a The Theater ha già avuto modo di sperimentare.

 

Quando si entra finalmente nel gioco, ci si trova a muove in prima persona un personaggio anonimo che si muove all’interno di un labirinto a scacchi. Percorrendo questi vicoli ciechi, si ha modo di trovare delle lettere che coseguentemente potranno essere utili quando si giunge ad una porta blindata con sopra un piccolo display che richiede la compilazione di una combinazione.

Una volta inserito il giusto codice, il giocatore verrà automaticamente proiettato in un luogo all’aperto, contornato da mura, con a terra una distesa di verde (sempre con una grafica grossolana) e un cielo per metà bianco e per metà fucisa. Addentrandosi in questo luogo, la prima cosa che si la possibilità di intravedere è una cancellata priva di lucchetto e inaccessibile, dove s’intravede l’ombra di una brutta copia di una casa.

 

Girando verso un altro punto di questo labirinto all’aperto, si giunge ad una serie di lapidi, nella penultima e la terz’ultima vi sono presenti frasi inquietanti, mentre nell’ultima, quella centrale, bisogna scriverci qualcosa. Verso destra vi è un fosso, dove il giocatore vi deve saltare all’interno una volta che ha compilato il giusto codice. In tutte le lapidi vi è presente in cima la classica croce cristiana, mentre nelle prima quattro vi sono solo delle linee che dovrebbero essere la falsa imitazione di scritte.

 

La cosa assurda sta che, anche il retro delle lapidi presenta: per le prime quattro le linee che simulano le scritte e nell’ultima e la terz’ultima delle scritte inquietanti. Una immessa la combinazione giusta, ci si butta nella lapide e si viene proiettati in un tubel sotterranio, percorribile sino ad un punto. Se in questo caso si cerca di tornare indietro sarà impossibile perché dioetro di voi ci sarà la parete bianco e conseguentemente bisognerà interagire con le pareti stesse al fine ultimo di trovare una via d’uscita. Superato questo livello, si attraverseranno una moltitudine di livelli dove il giocatoe dovrà osservare scritte inquentati, facce di clown, labirinti psichedelici ecc. ecc.  

 

Vi sono una moltitudine di controversie legate a questo gioco (un po’ come è avvenuto per The Theater del resto).

 


 

 

 

Sul website “Creepypasta” vi è presente tutta una storia e delle lunghe conversazioni inerenti ad A Mind Joke, pare infatti che il gioco sia stato presentato per la prima volta lì e che gli utenti abbiano anche avuto modo di interagire in prima persona con chi si riteneva l’inventore del game.

 

Il mistero legato a questo titolo resterà nella leggenda e continuerà ad appassionare lettori e amanti del settore, se si tratta davvero di un gioco generato dall’inventiva e dal genio di abili ragazzi, ciò ci rende felici ed orgogliosi della straordinaria intelligenza dei nostri conterranei.

 

È evidente che in entrambe due i titoli esistono diverse congetture, alcune appaiono davvero improbabili ed altre presentano cause ancora da accertare. Tuttavia, è questo il bello di questi giochi misteriosi, un po’ strizzacervelli e un po’ spaventosi. Ciò che nel cerso del tempo ci ha dato la possibilità di stare attaccati ai riflettori, di osservare ogni pixel nella speranza di intravedere qualche particolarità, sta proprio nell’originalità e nella semplicità di questo straordinari prodotto. Per tanto vi consigliamo di sperimentare in prima persona i leggendari giochi hanno fatto letteralmente strappare i capelli ai game-player delle passate generazioni.

 

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